In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
LE NOSTRE STORIECoronavirusIntervisteItaliaRicerca scientificaSanitàVaccini

Agnese Lanzetti, la volontaria italiana che si farà iniettare il Coronavirus: «Pronta a fare la cavia, è più pericoloso guidare l’auto» – L’intervista

28 Luglio 2020 - 07:21 Fabio Giuffrida
agnese
agnese
31 anni, ricercatrice, ha dato la sua disponibilità come volontaria per il test del vaccino anti Covid-19 basato sulla somministrazione del virus dopo quella del vaccino

«Non ho nessuna paura, nessun terrore, conosco bene il metodo scientifico e sono tranquilla. É più pericoloso andare in auto che sottoporsi a un vaccino contro il Coronavirus». A parlare a Open è Agnese Lanzetti: ricercatrice di 31 anni, laureata a Pisa, che, alcuni mesi fa, ha dato la sua disponibilità per il test del vaccino anti Covid-19 basato sulla somministrazione del virus dopo quella del vaccino.

In foto Agnese Lanzetti

Agnese ha semplicemente aderito all’iniziativa dell’organizzazione “1 Day Sooner” che, nelle ultime ore, ha inviato una lettera – con oltre cento firme, tra cui la sua, appunto – indirizzata al direttore dei National Institutes of Health (NIH), Francis Collins. L’obiettivo è quello di arrivare il prima possibile al vaccino: e, in effetti, la strategia dello Human Challenge Trial lo consentirebbe.

«In Italia l’iniziativa non ha avuto molto seguito per diversi motivi – ci spiega – dalle barriere culturali a quelle linguistiche. La cultura accademica negli Usa è decisamente diversa rispetto a quella italiana. C’è più interesse nei confronti dei campus universitari, maggiore attenzione per la ricerca scientifica. Nel nostro Paese, invece, il mondo accademico è visto come una élite. E poi c’è il problema della lingua: le comunicazioni, infatti, sono tutte in inglese».

«Servirà una struttura per la quarantena»

Agnese, quindi, va dritta per la sua strada. Non ha timore di niente e nessuno. «Non sono un soggetto a rischio, non ho patologie, né paure irrazionali. Sono tranquilla e mi fido della scienza. Insomma sono pronta a fare da cavia con le dovute precauzioni». E, infatti, uno dei “paletti” fissati dalla giovane ricercatrice è quello di avere «una struttura in cui fare eventualmente la quarantena», lontana dalla casa di famiglia visto che i suoi genitori «non sono giovanissimi». «Non voglio metterli a rischio» ci confida.

«Il mio è un piccolo contributo alla comunità»

Intanto Agnese, con un dottorato negli Usa, spera di poter partire il prima possibile per Londra così da cominciare a lavorare al Natural History Museum. Lì, infatti, è stata ingaggiata come ricercatrice in biologia dell’evoluzione delle balene.

Foto in copertina dal sito di Agnese Lanzetti

Leggi anche:

Articoli di LE NOSTRE STORIE più letti